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Grazie al progetto “adotta una Pilea” anche tu potrai avere a casa la regina dei social

  • Immagine del redattore: Claudia Abbenda
    Claudia Abbenda
  • 21 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Adoro lo stile nordico e sono perennemente alla ricerca di elementi che possano trasformare il mio nido in un ambiente accogliente ed unico.

Da alcuni mesi ho deciso di puntare non tanto su oggetti di design e complementi di arredo quanto su piante dalle forme originali. Ispirata dalle numerose foto che si possono trovare in rete, mi sono messa alla ricerca di quella che si può definire la regina dei social: la Pilea Peperomiodes.



La Pilea è una pianta d’appartamento sempreverde che fu scoperta nei primi anni del ‘900 su una catena montuosa della Cina. È chiamata anche “Pianta delle Monete” per l’aspetto delle sue foglie di forma rotonda, caratterizzate da un colore verde scuro brillante e da un picciolo molto lungo.

Si tratta di pianta estremamente decorativa, che predilige i luoghi luminosi, è resistente alla siccità, cresce rapidamente e si può facilmente riprodurre per talea. Essendomene innamorata all’istante, sono andata sul mio e-commerce di piante preferito ma purtroppo la piantina che mi aveva fatto battere il cuore a prima vista non c’era. Dunque mi sono messa alla ricerca di una valida alternativa al mio vivaio di fiducia. Proprio quando stavo per gettare la spugna, mi sono imbattuta in un post che ha catturato la mia attenzione: qualcuno mi svelava come la Pilea fosse arrivata in Europa e come poter fare per averla a casa mia.

Come racconta sul suo blog (pazgarden.com) la designer Enrica Farinelli, la Pilea ha una storia molto particolare ed è chiamata anche "pianta del missionario" perché fu proprio un missionario norvegese Agnar Espegren, che dopo il suo rientro forzato dalla Cina nel 1946 portò con sé in Norvegia una piccola talea che sopravvisse miracolosamente al lunghissimo viaggio. Da allora, passando di casa in casa, divenne la pianta d'appartamento più diffusa in Norvegia e nel Nord Europa senza che nessuno conoscesse il suo nome e il suo luogo d’origine. Fu per questo che, diventata di moda anche in Gran Bretagna durante gli anni ’70-’80, alcuni studiosi decisero di risalire al suo nome scientifico. Durante questa ricerca si scoprì che negli anni '60 la figlia di nove anni di una ragazza norvegese au pair presso una famiglia in Cornovaglia, aveva portato con sé dalla Norvegia una talea di Pilea (la seconda sopravvissuta ad un viaggio). Ispirata da questa storia, Enrica, che da più di 10 anni possiede due Pilee acquistate durante dei soggiorni in Francia e in Svizzera, ha deciso di aiutare tutti coloro che desiderano coltivare questa pianta difficilmente reperibile in Italia e di far viaggiare le sue talee verso chi vuole adottarle.

È nato così “adotta una Pilea” (pazgarden.com/2016/04/indoor-garden-pilea-peperomioides.html): se volete crescere anche voi una piantina, non vi resta che contattare l’ideatrice di questo progetto e sarete accontentati.

La mia piccola Pilea è arrivata oggi e non vedo l’ora di trovarle un posticino nel mio soggiorno. Finalmente anche io ho in casa un tocco di verde in stile nordico e dalla storia unica.


 
 
 

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